ZIEMIA OBIECANA

di Andrzej Wajda

Łódź, città della Polonia centrale, nota tra l’altro per la sua famosa Scuola di Cinema, è sempre stata un fiorente centro dell’industria tessile. Il film è ambientato negli anni Ottanta dell’Ottocento. Karol Borowiecki, giovane ingegnere polacco di nobili origini, e i suoi due amici, l’intermediario commerciale ebreo Moryc Welt e il tedesco Maks Baum, figlio del proprietario di un cotonificio in bancarotta, sognano di aprire una propria fabbrica tessile. Ma in un mondo dominato dal denaro, la realizzazione dei sogni ha certamente un prezzo.

Con La terra della grande promessa – candidato all’Oscar al miglior film in lingua straniera, adattamento cinematografico del romanzo del Premio Nobel Władysław Stanisław Reymont – Andrzej Wajda sorprese il pubblico. Precedentemente associato a una visione romantica della storia della Polonia, esemplificata in film famosi come I dannati di Varsavia, Cenere e diamanti o Ceneri sulla grande armata, ne La terra della grande promessa passò a un filone completamente diverso della narrazione storica del suo Paese: invece dei combattenti – soldati, cospiratori, ecc. – apparirono adesso sullo schermo industriali, finanzieri e operai. Il mondo idilliaco di una tenuta di campagna, dove Karol è accudito dalla fidanzata e dove suo padre custodisce le tradizioni di famiglia, diventa un ricordo del passato e lascia il posto a una città avida, in cui i proprietari delle fabbriche accumulano capitali o perdono fortune, mentre sale la rabbia degli operai sfruttati.

La terra della grande promessa è una storia di destini e passioni umane, che si fonde nel panorama della nascita prevaricante del capitalismo in terra polacca circa 150 anni fa e delle emozioni che ribollivano a Łódź in quel periodo. Da ammirare nel film sono le fabbriche tessili di Łódź dell’Ottocento e i sontuosi palazzi, la musica del compositore Wojciech Kilar, le immagini ricche di espressione pittorica e una pletora di attrici e attori eccezionali che interpretano ruoli principali e secondari di tutto rispetto.

La terra della grande promessa è uno dei film polacchi più generosamente premiati (oltre alla nomination agli Oscar – i diversi premi ai festival di Danzica, Chicago, Mosca, Valladolid e, infine, il Laceno d’Oro di Avellino). Nel 2015, in un sondaggio in occasione del 120° anniversario della cinematografia, gli studiosi di cinema polacchi hanno indicato questo grande affresco di Andrzej Wajda come il miglior film polacco di tutti i tempi.

 

Sceneggiatura (tratta dal romanzo di Władysław Stanisław Reymont “La terra promessa”)

e regia: Andrzej Wajda

Fotografia: Witold Sobociński, Edward Kłosiński, Wacław Dybowski

Musica: Wojciech Kilar

Scenografia: Tadeusz Kosarewicz

Arredatore: Maciej Putowski

Costumi: Barbara Ptak

Trucco: Halina Ber

Suono: Krzysztof Wodziński, Leszek Wronko

Montaggio: Halina Prugar, Zofia Dwornik

Direttrici di produzione: Barbara Pec-Ślesicka, Janina Krassowska

Produzione: “X”, 1974

Interpreti: Daniel Olbrychski (Karol Borowiecki), Wojciech Pszoniak (Moryc Welt), Andrzej Seweryn (Max Baum), Kalina Jędrusik (Lucy Zuckerowa), Anna Nehrebecka (Anka), Bożena Dykiel (Mada Muller), Andrzej Szalawski (Herman Buchholz), Stanisław Igar (Grunspan), Franciszek Pieczka (Muller).