8.02.2024 Eventi, Letteratura, Storia

“Da noi, ad Auschwitz”

Presentazione del volume di racconti e poesie “Da noi, ad Auschwitz” di Tadeusz Borowski,
ed. Oscar Mondadori, traduzione Valentina Parisi e Luca Bernardini, a cura di Luca Bernardini.


Giovedì 8 febbraio 2024 – ore 18.30

Istituto Polacco di Roma
Via Vittoria Colonna, 1 – 00193 Roma
Ingresso libero


Ne parlano:

Luca Bernardini, polonista, traduttore e curatore del volume

Wlodek Goldkorn, giornalista, scrittore

«È difficile scrivere di Tadeusz Borowski» sostiene Luca Bernardini «perché la sua opera è disuguale, frammentaria, incompiuta e insieme tragica, grandissima e dolorosa. Un’opera che riflette alla perfezione il suo autore, un uomo contrassegnato dalla tragedia, pieno di contraddizioni, scrittore di purissima razza, di cui rimangono un pugno di racconti e un gran numero di aspirazioni infrante, di desideri delusi.» Scrittore del lager e dal lager, Borowski non nasce come autore ad Auschwitz, né limita entro l’orizzonte dell’universo concentrazionario la propria esperienza. Della sua molteplice attività dà conto questo volume, una raccolta che alterna versi e racconti – molti dei quali tradotti per la prima volta in italiano – a ricostruirne idealmente la biografia letteraria, presentandolo di volta in volta come studente, amico, poeta, intellettuale, innamorato, deportato, infine cronista nello scenario postbellico tra le macerie morali e materiali dell’Occidente.

L’aberrazione del totalitarismo, conosciuta fin dall’infanzia, e la vita nel campo sono sempre al centro della sua opera, che mette spesso in scena, con toni crudi e lirici assieme, l’uomo del lager, assuefatto anche al male più inimmaginabile. Accusato più volte di cinismo, Borowski si aggrappa in realtà a una serie di valori profondamente umani – l’amore e l’amicizia, l’arte, la poesia e l’istruzione – che tenta di salvare anche in quel “mondo di pietra” dove non sembra esserci più posto neppure per l’indignazione.

Tadeusz Borowski (Žytomyr, Ucraina, 1922 – Varsavia 1951), figlio di genitori polacchi deportati nei gulag, trascorse l’infanzia nell’Ucraina sovietica per trasferirsi poi a Varsavia. Nella Polonia occupata dai nazisti studiò Letteratura ai corsi universitari clandestini e pubblicò la sua prima raccolta di poesie. Dal 1943 al 1945 fu imprigionato ad Auschwitz e Dachau. Nel Dopoguerra uscirono la maggior parte delle sue opere, tra cui le raccolte di racconti “Addio a Maria” e “Il mondo di pietra”, edite rispettivamente nel 1947 e nel 1948. Morì suicida nel 1951.

Evento in collaborazione con Mondadori è organizzato nell’ambito del progetto Europa in Circolo a cura della Biblioteca Europea

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