4.06.2024 Eventi, Letteratura

Krajewski – maestro del giallo

Inaugurazione del Festival della Cultura Polacca – Corso Polonia 2024

Istituto Polacco di Roma
Via Vittoria Colonna, 1
ingresso libero
brindisi inaugurale


Incontro con lo scrittore Marek Krajewski

Il primo appuntamento della 21ma edizione del Festival della cultura polacca Corso Polonia ci porta a incontrare il vero maestro del giallo – Marek Krajewski. L’autore di 30 libri noir, tradotti e pubblicati in tutto il mondo incontrerà il pubblico dell’Istituto Polacco per parlarci del suo lavoro di scrittore.

Marek Krajewski (nato nel 1966) – autore di bestseller delle serie poliziesche su Eberhard Mock e Edward Popielski, nonché del film horror “Demonomachia”. Prima di dedicarsi completamente all’attività letteraria nel 2007, ha svolto diversi lavori. Dal 1992 al 2007 ha lavorato presso l’Istituto di filologia classica e cultura antica dell’Università di Breslavia. Ha esordito nel 1999 con il romanzo “Morte a Breslavia” (Einaudi, 2007, traduzione di Valentina Parisi).

È stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il passaporto “Polityka” (2006) e il premio per la cultura della Bassa Slesia (2022). Nel 2023 è stato insignito del titolo di cittadino onorario di Breslavia.

I suoi libri sono stati adattati più volte, sia per il teatro (tra cui nel 2019 – Mock. Black Burlesque al Capitol Musical Theatre di Breslavia, regia di Konrad Imiela) sia per la televisione (Erynie, 2022, regia di Borys Lankosz). I libri di Marek Krajewski sono stati tradotti in 21 lingue.

In Italia, oltre a “Morte a Breslavia”, sono usciti “La fine del mondo a Breslavia” (Einaudi, 2008) e “Fortezza Breslavia” (Einaudi, 2009), in traduzione di Valentina Parisi.

«Sentiremo a lungo parlare del commissario Eberhard Mock. Ne sentiremo parlare perché è uno di quei personaggi che immediatamente, sin dalla prima apparizione sulla scena, la scena del delitto, catturano l’attenzione del lettore per via di una diversità, se non di un’unicità, che li fa spiccare nell’attuale panorama sovrappopolato di figure di investigatori… Mock è un’epifania dell’ambiguità assunta a regola esistenziale. Uno che scende a patti con la peggiore feccia, che si macchia pure di azioni spregevoli, ma che continua a conservare, in un cantuccio recondito della sua anima, se non proprio nera, alquanto ingrigita, il gusto della giustizia».

Giancarlo De Cataldo

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