Maria Casimira Sobieska (1641 c.–1716),
vedova del re Jan Sobieski – Giovanni III di Polonia, colui che l’11 settembre 1683 fermò a Vienna l’avanzata ottomana. Alla morte del marito Maria Casimira preferì recarsi a Roma in occasione del Giubileo del 1700, anche per sfuggire alle pericolose battaglie di successione al trono polacco.
Le vicende romane della regina hanno lasciato tracce e ricordi nella topografia della città, ben rappresentando l’ambiente cosmopolita della Roma settecentesca.
Dott.ssa Francesca Ceci dalla Direzione dei Musei Capitolini e della Sovrintendenza Beni Culturali di Roma Capitalea ci presenta la regina polacca in un breve filmato:
https://www.facebook.com/MuseiCapitolini/videos/2729200290643716/
Durante il suo soggiorno a Roma (1699-1714) la regina Maria Casimira si dedicò con impegno alla realizzazione di spettacoli a Palazzo Zuccari, dove risiedeva dal 1702, avvalendosi della collaborazione dei migliori artisti disponibili in città.
Nel suo teatro privato offriva agli ospiti opere, chiamate allora drammi per musica, oratori, cantate e brani di musica strumentale. Delle numerose composizioni scritte su commissione della regina ci sono pervenuti i libretti di 8 opere: una di Alessandro Scarlatti (1660-1725), apprezzatissimo all’epoca in Italia e in particolare a Roma, e altre 7 composte da suo figlio, il giovane Domenico Scarlatti (1685-1757), il quale dal 1709, durante tutti gli anni romani di Maria Casimira, fu maestro di cappella alla sua corte.
Fino ai nostri giorni si sono conservate le partiture complete di due di queste opere: Tolomeo e Alessandro ovvero la corona disprezzata (1711) e Tetide in Sciro (1712), con testi poetici di Carlo Sigismondo Capece, segretario della regina polacca e librettista stimato dall’aristocrazia romana. Le scenografie furono affidate a Filippo Juvarra, anch’egli attivo a Roma in quel periodo (1706-1714).
Vi proponiamo l’ascolto di Tolomeo e Alessandro ovvero la corona disprezzata:
Di recente è “riemersa” un’altra opera: Amor d’un’Ombra e Gelosia d’un’Aura, composta sempre da Domenico Scarlatti su libretto di Capece, l’ultima rappresentata nel teatro del Palazzo Zuccari prima della partenza di Maria Casimira da Roma.
Ci è pervenuta infatti la partitura del rifacimento della composizione, dello stesso Scarlatti, proposto a Londra nel 1720 sotto il titolo Narciso.
Basandosi su questa nuova versione, attraverso una preziosa operazione di filologia musicale Lorenzo Tozzi (critico e storico musicale, direttore d’orchestra) ha ricostruito una parte importante dell’opera scritta da Scarlatti a Roma. Le musiche originali di Amor d’un’Ombra e Gelosia d’un’Aura sono tornate in vita grazie al cd registrato dal Romabarocca Ensemble diretto dal M° Tozzi, con mezzosoprano Beatrice Mercuri e controtenore Angelo Bonazzoli (Bongiovanni, 2016)