La Biennale di Venezia – Padiglione polacco
20 maggio – 26 novembre 2023
La quantità di dati elaborati ogni giorno fa impressione. La nostra quotidianità, in seguito allo sviluppo tecnologico e sociale, è ormai totalmente dipendente dall’elaborazione, dall’accumulo e dalla trasmissione di dati. Le conclusioni tratte da questi flussi di dati elaborati digitalmente vengono usate, tra le altre cose, nel campo dell’architettura, dell’urbanistica e della pianificazione territoriale. Credendo nella loro infallibilità, permettiamo agli algoritmi di fare valutazioni e progettare case e città.
Datament, la monumentale installazione che sarà presentata al Padiglione della Polonia durante la 18. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, permetterà di scoprire i dati nella loro “fisicità”. Lo spazio del Padiglione sarà occupato dagli scheletri di quattro abitazioni realizzate in scala 1:1. Questa installazione, all’apparenza caotica e piena di soluzioni illogiche, riproduce fedelmente i dati nella loro forma non filtrata. L’obiettivo è quello di aprire un dibattito su come le nuove tecnologie non sono in grado di proporci soluzioni già pronte, ma possono aiutarci a porci domande migliori. La Biennale Architettura 2023 aprirà ai visitatori già dal 20 maggio.
Secondo le stime, elaboriamo ogni giorno 1,145 trilioni di megabyte di dati. Entro il 2025 la quantità di contenuti prodotti dovrebbe raggiungere i 181 zettabyte (quattro volte più che nel 2020). Cifre simili non sono solo difficili da immaginare, ma non è proprio possibile assimilare né mettere in ordine una tale quantità di informazioni. Anche solo il loro invio, attraverso una comune rete internet, richiederebbe circa due miliardi di anni. Per questo motivo, la maggior parte delle informazioni viene accumulata, sistematizzata ed elaborata in modo automatico, senza apporto umano.
Nei campi dell’architettura, dell’urbanistica e della pianificazione territoriale, l’analisi di dati statistici e l’uso di algoritmi per la progettazione influenzano moltissimo il modo in cui abitiamo e in cui abiteremo in futuro. Tuttavia abbiamo sempre meno a che fare con i dati nudi e crudi. Le informazioni elaborate con le nuove tecnologie creano un’immagine distorta della realtà, e sulla base di questa illusione digitale prendiamo decisioni dalle conseguenze più che mai reali.
Al Padiglione della Polonia, lo spettatore potrà scoprire i dati nella loro “fisicità”. L’imponente installazione che riempie l’intero Padiglione riproduce in scala 1:1 i progetti di quattro abitazioni prese da quattro Paesi diversi. La costruzione, composta da quasi 2000 metri di tubolari in acciaio colorati è stata effettuata sulla base di dati, in proporzione e approssimati, riferiti alla forma, alle dimensioni e alla gestione degli spazi di alcuni appartamenti da vari Paesi del mondo, scelti in base a quanti dati statistici elaborano e accumulano. L’installazione riproduce fedelmente i dati ottenuti, eppure non esiste nulla di simile nella situazione abitativa reale presente nei luoghi da cui provengono le informazioni. Insomma, lo strumento che avrebbe dovuto dare ordine alla realtà diventa una fonte di errori.
Datament è il frutto di un confronto tra un’artista e un architetto. Anna Barlik si occupa di arte visiva, contesti locali e temi legati al colore e alla composizione. Marcin Strzała è un architetto che studia le relazioni tra i dati digitali e la loro realizzazione fisica nella progettazione. In collaborazione con il curatore Jacek Sosnowski, hanno elaborato una costruzione basata sull’analisi digitale dei dati. Il neologismo Datament, che dà il titolo all’opera, indica l’onnipresente “establishment dei dati” che incessantemente forma la realtà in cui ci è dato vivere, creare e abitare. “Condividiamo con i dati tutto il nostro mondo. Credendo nella loro infallibilità, permettiamo a degli algoritmi di fare valutazioni e progettare case e intere città. Tuttavia, senza il contributo di un progettista sensibile e consapevole, i dati elaborati digitalmente creano solo soluzioni deformate come quelle rappresentate nel Padiglione Polonia” sottolineano gli autori.
Il tema della Biennale Architettura di quest’anno è The Laboratory of the Future. La squadra che ha creato il progetto Datament mette in dubbio l’infallibilità dei dati come fattore decisivo per lo sviluppo, compreso quello dell’architettura e dell’urbanistica delle città del futuro. La mostra intende aprire un dibattito su quanto è profondamente distorta l’immagine del mondo se lo guardiamo esclusivamente attraverso i dati. E spinge a cercare un nuovo modo di interagire con essi. La rappresentazione di spazi abitativi privati, realizzati attraverso un algoritmo ma completamente distaccati dalla realtà, porterà all’interno del Padiglione della Polonia la voce di una discussione in corso, anche all’interno della Biennale Architettura 2023, sullo stato attuale e sul futuro dell’architettura abitativa. La tesi degli autori non è quella che vadano rigettati in toto i dati come fonte di conoscenza. Semmai, mostrano come le tecnologie moderne non ci forniscono soluzioni già pronte, ma possono aiutarci a porci domande migliori.
DATAMENT
Espositori: Anna Barlik (artista) e Marcin Strzała (architetto)
Curatore: Jacek Sosnowski
Commissario del Padiglione Polonia: Janusz Janowski / Galleria Nazionale d’Arte Zachęta
Ufficio del Padiglione Polonia: Michał Kubiak, Joanna Waśko (commissario aggiunto)
Organizzatore: Galleria Nazionale d’Arte Zachęta
La partecipazione della Polonia alla 18. Mostra Internazionale di Architettura — La Biennale di Venezia è stata resa possibile grazie al finanziamento del Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia.
partner della mostra: Adam Mickiewicz Institute collaborazione: Istituto Polacco di Roma
MEDIA CONTACT
Joanna Waśko / ufficio del Padiglione Polonia, Galleria Nazionale d’Arte Zachęta
j.wasko@zacheta.art.pl(+48) 601 939 491
maggiori informazioni sulla mostra: labiennale.art.pl
Instagram profilo del Datament: instagram.com/datament.project
NOTE BIOGRAFICHE
Anna Barlik, artista visiva, studia i rapporti tra le persone e la realtà circostante, attraverso l’uso di sculture, installazioni site-specific, disegni e composizioni. Utilizzando forme semplici, fatte prevalentemente di acciaio verniciato a polvere, si immerge nello spazio esistente ponendo l’attenzione sulle tensioni e sui problemi sociali che ci ritrova. Prende ispirazione da storie individuali che racconta attraverso piani, linee e colori. Nel 2017 si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Varsavia. Ha partecipato a residenze artistiche in Finlandia e in Islanda. È docente all’Accademia polacco-giapponese di tecniche informatiche dove insegna composizione e visual structures, e inoltre organizza un laboratorio di scultura.
Jacek Sosnowski, curatore e psicoterapeuta, è specializzato nell’arte contemporanea che si concentra sui problemi legati alle strutture sociali immaginate, l’identità e la trasformazione attraverso i traumi e la cura. Dà vita a mostre, progetti in spazi pubblici e strategie di art-branding. È il fondatore e animatore di PRPGND (ex Galeria Propaganda), un’organizzazione che si occupa di elaborazione e promozione artistica. È co-organizzatore della Warsaw Gallery Weekend e membro di Sinthome – Scuola di psicanalisi lacaniana.
Marcin Strzała, progettista e architetto che esplora il carattere interdisciplinare dell’architettura del paradigma digitale. Nel suo lavoro di ricerca si occupa dei processi di elaborazione digitale e delle relazioni tra i dati e la loro manifestazione fisica in architettura. Nel suo lavoro didattico mira a sfruttare il potenziale della sintesi tra strumenti digitali e filone vernacolare.
È stato docente al Monash Art, Design and Architecture di Melbourne e visiting professor alla Xi’an University of Architecture and Technology in Cina. Attualmente insegna alla School of Form dell’Università SWPS di Varsavia e alla facoltà di architettura del Politecnico di Varsavia dove dall’inizio della sua carriera è legato al programma Architecture for Society of Knowledge.
INFORMAZIONI SULL’ORGANIZZATORE
Galleria Nazionale d’Arte Zachęta cura da anni l’organizzazione delle mostre del Padiglione Polonia alla Biennale Arte e alla Biennale Architettura di Venezia e si occupa anche dell’edificio stesso. Il direttore della galleria assume il ruolo di commissario del padiglione, che si trova all’interno dei Giardini della Biennale, uno dei due spazi principali dell’esposizione.
18. MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA — LA BIENNALE DI VENEZIA
20 maggio – 26 novembre 2023
curatrice della Biennale Architettura 2023: Lesley Lokko
titolo: Il Laboratorio del Futuro [The Laboratory of the Future]
maggiori informazioni su La Biennale di Venezia: biennale.org
pre-apertura: 18-19.05.2023