29.11.2024 Arte, Eventi

Le mill’Antigoni (Umpteen Antigones)

Prova aperta 

CHRISTIAN COSTA nell’ambito di QUARTIERI DI VITA

A cura di: CHRISTIAN COSTA E ANTONIO NARDELLI

Performer: Raffaella Bifulco, Luisa Chianese, Giuseppe De Lucia, Antonio Di Tella, Diane Layno, Paolo Natale, Victor Obayagbonna, Martina Puoti, Giacomo Riccardo, Andrea Verde


venerdì 29 novembre 2024 | ore 15

Scuola Media statale F. Gravante
Via Cesare Battisti, 81046 Grazzanise (CE)


Fondazione Campania dei Festival con il sostegno della Regione Campania
cluster EUNIC di Roma e di Napoli

La prova aperta di Le mill’Antigoni (Umpteen Antigones), a cura dall’artista italo-polacco Christian Costa e di Antonio Nardelli (Teatro Folli Idee/Teens’Park), è il risultato di un workshop artistico nell’ambito del Festival Quartieri di vita, ideato e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival e dei cluster EUNIC di Roma e di Napoli, in collaborazioen con l’Istituto Polacco di Roma,  con il sostegno della Regione Campania e con la partecipazione degli artisti provenienti da Repubblica Ceca, Romania, Austria, Fiandre e Polonia con l´obiettivo dell’inclusione sociale dei gruppi socialmente deboli.

Christian Costa e Antonio Nardelli, insieme con i ragazzi di Grazzanise si domandano 

È più importante la legge degli uomini o la legge interiore, dello spirito? Quale etica seguire in tempo di guerra? Qual è la legge che deve prevalere nelle nostre decisioni come individui, come comunità, come popoli, come Stati? Le voci delle mille Antigoni che si sono levate nella storia dell’Occidente ci verranno in aiuto per indagare il confronto tra etica individuale e ambiente circostante.

Quartieri di vita è il festival di formazione e teatro sociale, realizzato durante il periodo natalizio con l’obiettivo di dare alle realtà coinvolte la possibilità di vivere nuovi percorsi di sperimentazione e ricerca. La manifestazione – riconosciuta tra i progetti speciali del Mibact –  sostiene le compagnie attive in territori a rischio nei costi di progettazione ed allestimento di esiti di laboratorio.

Quartieri di vita si propone l’obiettivo di promuovere le realtà teatrali operanti a Napoli e nell’intero territorio della Campania, che da anni orientano il proprio lavoro a supporto delle fasce sociali più deboli.  Laboratori di teatro, danza, musica e arte esplorano le frontiere individuali, culturali e razziali nel segno della condivisione, dell’integrazione e dell’inclusione sociale. Gli esiti dei differenti laboratori formativi e produttivi –  tra spettacoli pronti per la scena, progetti visivi, concerti e mostre –  hanno nel periodo natalizio un momento conclusivo aperto al pubblico.

Adolescenti a rischio, pazienti psichiatrici, detenuti ristretti nelle carceri minorili, ragazzi non vedenti, rifugiati politici: sono solo alcuni degli organismi pulsanti con cui Quartieri di vita ha costruito un dialogo attraverso il rituale liberatorio della cultura di scena.

Il teatro inteso anche come possibilità di formazione non solo attoriale: il festival ha tracciato negli ultimi anni un cammino che ha portato i partecipanti ai laboratori ad acquisire professionalità utili per l’inserimento lavorativo a pieno titolo nel settore teatrale, in qualità di scenografi, costumisti o tecnici.

Christian Costa, nato a Varsavia (Polonia). Vivo e lavoro a Napoli e a Varsavia. Lavoro focalizzandomi su territori, comunità e gruppi sociali concependo ed organizzando progetti di arte pubblica di taglio relazionale e di lunga durata che mi permettano di ritornare nel tempo nei luoghi alla ricerca del loro genius loci e di entrare davvero in contatto con le persone che incontro. Il sistema dell’arte gestisce tali processi/confronti secondo una concezione economica di tempo ed utilità. Io vivo per negare e superare tale approccio mercantile ai concetti di durata, luogo e identità.

Mi sono formato in campo storico-artistico attraverso la permanenza in diverse città europee (Vienna, Milano, Roma, Londra). Ho collaborato con L’Orientale di Napoli e l’Università di Slesia di Katowice come traduttore ed interprete, in particolar modo di saggi, testi letterari e poetici. Ho scritto di musica ed arti visive su Rumore, NextExit, SuccoAcido. Miei racconti sono stati illustrati da L. Dalisi, M. Galateo, P. Mezzacapo, con i quali fondo nel 2002 container, gruppo artistico e laboratorio di grafica e design.

Nel 2005-11 insieme all’artista Fabrizio Ajello e alle curatrici Barbara D’Ambrosio e Costanza Meli lavoro al

progetto di arte pubblica Progetto Isole, incentrato sul coinvolgimento della popolazione di Isola delle Femmine (Palermo) attraverso i linguaggi estetici contemporanei.

Nel 2008 concepisco e fondo insieme all’artista Fabrizio Ajello il progetto di arte pubblica Spazi Docili, incentrato sulla città di Firenze. In 15 anni abbiamo prodotto indagini sul territorio (focalizzate principalmente su ex Meccanotessile, monastero di Sant’Orsola, area dell’Osmannoro), interventi di arte pubblica, workshop, mostre, residenze artistiche (organizzate come piattaforma curatoriale), lecture e talk.

Nel 2014-16 lavoro a Biennale Urbana, progetto fondato da STALKER, Spazi Docili e Officina Marinoni, e basato a Venezia. Si tratta di una piattaforma culturale ideata a partire dall’osservazione della laguna di Venezia e del suo sistema di isole ‘specializzate’ per vagliarne l’applicabilità ad altri contesti urbani ed ambientali. Biennale Urbana prende spunto da Documenta Urbana, progetto concepito da Lucius Burckhardt nel 1980 a Kassel.

Nel 2015 ho il privilegio di lavorare in un campo di profughi siriani a Bar Elias, nella Valle della Beqaa, Libano, attraverso il progetto e-scape. Transitional settlement organizzato dall’American University of Beirut, a cura di Maria Gabriella Trovato.

Nel 2016 documento in Ucraina le conseguenze della rivoluzione di piazza Maidan e della guerra in Donbass.

Nel 2017 esploro la rotta balcanica attraverso la quale molti immigrati cercano di entrare nella Comunità Europea: Grecia, Serbia, Croazia, focalizzandomi in particolare sul ‘campo’ profughi della vecchia stazione ferroviaria di Belgrado.

Tra i linguaggi contemporanei privilegio installazione, video e performance prestando di solito grande attenzione all’elemento sonoro (sound art, installazioni sonore). Il mio strumento preferito per indagare il reale è la fotografia, digitale ed analogica (Hasselblad), attraverso la quale acquisire materiali grezzi da usare nei miei video o da adoperare in rielaborazioni grafiche, collage in tecnica mista o installazioni.

L’idea di ‘luogo’ è il mio medium. L’identità legata ai luoghi, la maniera in cui essa viene percepita da coloro che vi vivono e da coloro che vi giungono da fuori. I rapporti reciproci che si instaurano tra identità/memoria ed uno spazio fisico. Le conseguenze che i processi socio-economici hanno nella percezione culturale dello spazio.

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