Memorie da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz
Presentazione del libro
a cura di Luca Bernardini (ed. Guerini e Associati, 2024)
Giovedì 3 aprile 2025 – ore 18.00
Casa Internazionale delle Donne
Via della Lungara, 19
Ingresso libero
Intervengono:
Barbara Grzywacz – socia fondatrice di Memorial Italia, figlia dell’autrice
Luca Bernardini – traduttore e curatore del volume
Paolo Morawski – storico, presidente della Fondazione romana J.Z. Umiastowska
Una testimonianza al femminile sull’universo del Gulag e sugli orrori del totalitarismo sovietico.
Arrestata nel 1945 a 22 anni per la sua attività nell’AK (Armia Krajowa), l’organizzazione militare clandestina polacca, Anna Szyszko-Grzywacz viene internata nel lager di Vorkuta, nell’Estremo Nord della Siberia, dove trascorre 11 anni. Nella ricostruzione dell’esperienza concentrazionaria, attraverso una descrizione vivida ed empatica delle dinamiche interpersonali tra le recluse e della drammatica quotidianità da loro vissuta, narra con semplicità e immediatezza la realtà estrema e disumanizzante del Gulag. Una realtà dove dominano brutalità e sopraffazione e dove la sopravvivenza per le donne, esposte di continuo alla minaccia della violenza maschile, è particolarmente difficile. Nell’orrore quotidiano raccontato da Anna Szyszko-Grzywacz trovano però spazio anche storie di amicizia e solidarietà femminile, istanti di spensieratezza ed emozioni condivise in una narrazione in cui alla paura e alla dolorosa consapevolezza della detenzione si alternano le aspettative e gli slanci di una giovane donna che non rinuncia a sperare, malgrado tutto, nel futuro.
La rete dei campi di lavoro sovietici serviva non solo come strumento di lotta politica, fonte di lavoro gratuito, mezzo di sottomissione dei popoli desiderosi di libertà. Era soprattutto composta da milioni di storie individuali piene di sofferenza, ma anche di esempi di eroismo, di bestialità, di umanità in condizioni disumane. Anna Szyszko-Grzywacz ricorda ai contemporanei in modo commovente quello che era veramente il Gulag.
Anne Applebaum
Anna Szyszko-Grzywacz nasce il 10 marzo 1923 nella parte orientale della Polonia, nella regione di Vilna (Vilnius). Entra nella resistenza nel settembre 1939 come staffetta di collegamento. Nel giugno 1941 subisce il primo arresto da parte dell’NKVD e viene rinchiusa nella prigione di Stara Wilejka. Nel luglio 1944 prende parte all’operazione «Burza» a Vilna come infermiera da campo. Dopo la presa di Vilna da parte dei sovietici i membri dell’AK, che rifiutano di arruolarsi nell’Armata Rossa, vengono arrestati e internati a Kaluga. Rilasciata, Anna Szyszko cambia identità, diventando Anna Norska, e si unisce a un’unità partigiana della foresta come tiratrice a cavallo in un gruppo di ricognizione. Arrestata dai servizi segreti sovietici nel febbraio 1945, viene reclusa dapprima a Vilna nel carcere di Łukiszki, e poi a Mosca alla Lubjanka e a Butyrka. In seguito alla condanna del tribunale militare a 20 anni di lavori forzati, trascorre 11 anni nei lager di Vorkuta. Fa ritorno in patria il 24 novembre 1956 e nel 1957 sposa Bernard Grzywacz, come lei membro della Resistenza polacca ed ex internato a Vorkuta, con cui aveva intrattenuto per anni all’interno del lager una corrispondenza clandestina. Muore a Varsavia il 2 agosto 2023, all’età di 100 anni.
La mia vita nel gulag fa parte della collana “Narrare la Memoria” pubblicata dalle Edizioni Guerini in collaborazione con l’Associazione Memorial Italia. La collana raccoglie opere inedite dall’alto valore testimoniale, dedicate agli eventi che hanno segnato la storia del Novecento
