Scultura cucita polacca contemporanea
19.07.– 6.11.2022
Curatori: Leszek Golec, Stanisław Małecki
Vernissage: 18.07.2022 – ore 18:00
Studio Cannaregio
Calle de le Conterie 1345/D, Venezia
more info: niech szyją!
Il lavoro di tessitura, che ci ha riuniti, ha un significato completamente diverso per ognuno di noi. […] Io guardo al filo come all’elemento fondamentale della costruzione del mondo organico del nostro pianeta, come al mistero più grande dell’ambiente in cui viviamo. È il filo a costruire tuti gli organismi viventi, il tessuto delle piante, foglie e di noi stessi, i nostri nervi, il nostro codice genetico, le nostre vene, i nostri muscoli. Siamo strutture filamentose.
Magdalena Abakanowicz
I lavori presentati alla mostra Lasciatemi cucire! Scultura cucita polacca contemporanea costituiscono una scelta di opere di artisti legati al Centro di Scultura Polacca negli ultimi 40 anni e di rappresentanti della giovane generazione. Ne fanno parte, tra gli altri: Magdalena Abakanowicz, Teresa Murak, Maria Pinińska-Bereś e Franciszek Orłowski.
Gli oggetti, le installazioni e i film presentati negli spazi dello Studio Cannaregio di Venezia instaurano un dialogo con la storia della locale Biennale d’Arte. Fanno anche riferimento all’atmosfera pandemica del lockdown, che ha lasciato un segno sul funzionamento della Biennale di Venezia, visitata fino ad allora da milioni di turisti. Le restrizioni sanitarie e le limitazioni agli spostamenti hanno fatto in modo che il mondo per un attimo si fermasse. I turisti sono scomparsi, e per un certo tempo i luoghi dominati dall’uomo sono stati restituiti alla natura.
Il filo è qui solo un pretesto. I lavori esposti affrontano temi che da un lato rimandano all’ecologia, dall’altro sollevano questioni che riguardano il bisogno di collegialità e di riflessione collettiva sul futuro del mondo che ci circonda.
La mostra è una voce nel dibattito odierno sulle condizioni del mondo e dell’uomo. È un appello alla speranza in un futuro migliore per l’umanità e per il pianeta, una reazione alla stanchezza provocata dalle ricorrenti immagini della catastrofe climatica e dei conflitti armati che logorano le società. È una reazione artistica all’impotenza nei confronti dell’abitudine alla visione catastrofica e della svalutazione dell’“antropocene” – una definizione fino a poco tempo fa ancora nuova e bisognosa di riflessione.
In mostra sono presentati 29 lavori di artisti polacchi e di due rappresentanti dell’ambiente artistico dell’Ucraina, il cui principale ambito creativo è costituito dai tessuti.