Spettacolo di Olek Mincer basato sui testi di Mordechaj Gebirtig
mercoledì 29 gennaio 2025 – ore 20.30
Istituto Polacco di Roma
Via Vittoria Colonna 1
00193 Roma
Ingresso libero fino esaurimento posti
Ideazione e regia – Olek Mincer
Drammaturgia – Yosuke Taki
Klezlied Duo: Olek Mincer – musica, chitarra, voce
Riccardo Battisti – arrangiamento, fisarmonica, chitarra
Zun, zun, zang – la lingua smarrita, spettacolo ideato e diretto da Olek Mincer con la collaborazione di Yosuke Taki eRiccardo Battisti, parla di Mordechaj Gebirtig, un bardo della canzone ebraica di Cracovia. Gebirtig, artista di talento e molto amato, venne ucciso durante la deportazione degli ebrei di Cracovia insieme a un altro artista e amico degli ultimi anni di miseria, il pittore Abraham Neumann. La loro morte è testimoniata nello diario di Halina Nelken:
…Mi sono precipitata a casa, saltando sulle pozze di sangue all’angolo tra via Dąbrówki e il nostro vicolo, Janowa Wola. Qui, fino al piano terra, il muro della casa era pieno di schegge di proiettili […]. Neumann, Abraham Neumann, sai, quel pittore alto che zoppicava, e il signor Gebirtig, quello che ti ha insegnato a cantare Rejzele. Camminavano in fondo al gruppo, entrambi vecchi e malati. Neumann non si è inchinato. Ha affrontato il comandante con il suo bastone. Hanno sparato anche a Gebirtig. Questa è una vera e propria follia!
Lo spettacolo si basa alla produzione artistica del tempo di guerra di Gebirtig, già ampiamente conosciuto per il suo repertorio prebellico di canzoni allegre e malinconiche. Poiché la musica originale dei testi di guerra è in gran parte scomparsa, si è cercato, seguendo le orme di altri artisti, di trovare la forma adatta a far rivivere questi testi, destinati a essere cantati. È stata mantenuta la cronologia delle canzoni, poiché ognuna di essa è ambientata in un periodo specifico – il contesto dei primi mesi dell’occupazione era diverso da quello di un anno dopo, o da quello antecedente la morte del poeta. La tristezza iniziale si trasforma in delusione e disperazione, poi in rassegnazione e dolore. Ma troviamo spesso anche un senso di speranza e la volontà di trasmettere un po’ di gioia a persone martoriate, un po’ di spensieratezza ai più giovani abitanti del ghetto di Cracovia o di Łagiewniki.
Durante lo spettacolo vengono esposte fotografie di quadri di Abraham Neumann, pittore rinomato in Polonia e in Europa, negli anni Venti docente di pittura all’Accademia d’Arte “Bezalel” di Gerusalemme.
Uno dei fili conduttori dello spettacolo è anche la terza protagonista della storia, la lingua yiddish, la mame loshn – la lingua della mamma, anch’essa vittima della Shoah. Sul palcoscenico viene assistita da due sperduti attori klezmer, impegnati in un rito scenico di oblazione.
La prima mondiale di Zun, zun, zang – la lingua smarrita ha avuto luogo nel quartiere ebraico Kazimierz di Cracovia, nel giorno esatto dell’anniversario della morte dei nostri due protagonisti, il 4 di giugno 2022, presso il teatro Barakah, situato a 150 metri dalla casa di Gebirtig.
Si ringraziano: Gabriele Coen (clarinetto e sax), Anita e Ercole (canto), presenti nel materiale registrato.
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