Performance sulla contessa polacca Karolina Lanckorońska, celebre storica dell’arte e mecenate di artisti e storici, per anni legata a Roma.
da venerdì 29 gennaio 2021 – ONLINE
Lanckorońska
testo: Kazimierz Braun
regia: Inka Dowlasz
con: Beata Malczewska, Urszula Sadowińska – Pardyak,
Andrzej Franczyk
musica: Zbigniew Paleta
prodotto da: Klub Aktora SPATiF di Cracovia
cofinanziato da Comune di Cracovia
trama: Karolina, ultima della grande famiglia Lanckoroński, con lo scoppio della guerra si è unita ai ranghi ed è sopravvissuta al campo di Ravensbrück. Con il suo atteggiamento ha dimostrato che il grande Cicerone, che citava a memoria, aveva torto quando affermava che le Muse tacciono in guerra. Certo, non possono, non si sforzano di sfondare. Tuttavia lavorano instancabilmente, segretamente, trovano la loro strada nei cuori umani tormentati. Salvano la dignità e, a volte … la vita.
Karolina Lanckorońska (1898, Vienna – 2002, Roma). Durante gli anni della Seconda guerra mondiale fu prigioniera dei nazisti in un campo di concentramento, per aver rifiutato di collaborare con le autorità tedesche che avevano invaso la Polonia. Dopo il suo rilascio nel 1945, decise di stabilirsi nella capitale italiana, dove organizzò la rinascita dell’Istituto Storico Polacco di Roma. Negli anni successivi si dedicò alla creazione di una fondazione culturale intitolata al padre, il conte Karol Lanckoroński.
Si laureò in storia dell’arte, specializzandosi nell’arte italiana del Rinascimento. Fu allieva all’Università di Vienna del grande storico dell’arte Max Dvorak. La sua tesi di dottorato fu dedicata alle opere di Michelangelo a Firenze, città nella quale soggiornò per un paio di anni. È autrice di importanti pubblicazioni su Beato Angelico, Michelangelo e Raffaello. Ha scritto anche un saggio sugli affreschi della Chiesa di Gesù a Roma. Prima e dopo la Seconda guerra mondiale ha insegnato in università austriache, polacche e svizzere.
L’evento gode del patrocinio di
S.E. Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia
Anna Maria Anders