30.09.2025 - 21.11.2025 Arte, Eventi, Notizia

Operai dell’arte. Industria e arte nella Repubblica Popolare Polacca

Mostra a cura di Jakub Gawkowski e Anna Jagiełło


Istituto Polacco di Roma
Palazzo Blumenstihl
Via Vittoria Colonna 1, Roma 
Orari: da lunedì al venerdì, ore 10.00 – 17.00 e su appuntamento


La mostra Operai dell’arte. Industria e arte nella Repubblica Popolare Polacca, a cura di Jakub Gawkowski e Anna Jagiełło, è co-organizzata dall’Istituto Polacco di Roma, dal Centro d’Arte Galeria El di Elbląg e dal Muzeum Sztuki di Łódź in collaborazione con il Museo Archeologico-Storico di Elbląg e la Fondazione In Situ di Sokołowsko.

Attraverso documenti di archivio la mostra illustra il dialogo tra arte e industria, elemento significativo delle pratiche artistiche della Repubblica Popolare Polacca, in particolare negli anni Sessanta – Ottanta.

La mostra presenta questo fenomeno attraverso due esempi molto diversi tra loro: la Biennale delle Forme Spaziali di Elbląg (1965–1973), organizzata e sostenuta dall’azienda meccanica Zamech, e Konstrukcja w procesie (Costruzione in processo), un evento risalente al 1981, pochi mesi prima dell’introduzione della legge marziale in Polonia.

Un dialogo tra arte e industria era, dunque, parte integrante della cultura artistica dell’epoca, con progetti che coinvolgevano in modo diretto operai e stabilimenti industriali. Anche in questo contesto si può parlare di un mecenatismo istituzionale, che, pur essendo espressione dell’ideologia ufficiale, spesso coincideva con l’iniziativa personale degli artisti, impegnati nel dare una funzione sociale all’arte.

La mostra romana – il cui titolo fa riferimento anche ai Taccuini dell’operaio d’arte, bollettini pubblicati a Elbląg tra il 1972 e il 1973 – si concentra su due esempi emblematici.

Il primo è la Biennale delle Forme Spaziali di Elbląg, un evento artistico tenutosi ciclicamente tra il 1965 e il 1973, ideato e guidato da Gerard Kwiatkowski – artista, instancabile promotore culturale e fondatore della Galeria EL (anch’essa sostenuta da Zamech). Kwiatkowski, impiegato presso gli stabilimenti Zamech come artista, convinse le autorità a organizzare una Biennale che prevedesse la realizzazione di grandi forme spaziali proposte da artisti e realizzate in collaborazione con gli operai per essere collocate negli spazi urbani di Elbląg. L’iniziativa ebbe cinque edizioni, ciascuna con una formula diversa.

La mostra all’Istituto Polacco si concentra in particolare sulla prima e più complessa edizione (22 luglio – 22 agosto 1965), alla quale parteciparono decine di artisti polacchi e alcuni borsisti stranieri. Tra gli artisti presenti: Henryk Stażewski, Magdalena Abakanowicz, Edward Krasiński, Jerzy Jarnuszkiewicz, Magdalena Więcek-Wnuk e lo stesso Gerard Kwiatkowski.

Nel novembre 1965, su iniziativa del direttore Stanisław Lorentz, il Museo Nazionale di Varsavia organizzò una mostra di modelli e bozzetti delle opere realizzate durante la prima Biennale. Alcuni di questi saranno esposti anche a Roma.

Il secondo esempio è Konstrukcja w procesie (Costruzione in processo), nato in un momento storico profondamente diverso, nel 1981, pochi mesi prima dell’introduzione della legge marziale. Anche in questo caso vi fu un forte coinvolgimento degli operai, ma l’iniziativa rifiutò qualsiasi assistenza istituzionale, affidandosi esclusivamente all’impegno volontario, sulla scia del movimento Solidarność.

Organizzato dalla comunità artistica di Łódź e guidato dal suo ideatore Ryszard Waśko – artista, curatore e animatore culturale – l’evento rappresentò un importante gesto di sostegno a Solidarność e un tentativo di mantenere un dialogo culturale con l’Occidente in piena Guerra Fredda. Gli stabilimenti MPK (azienda municipale dei trasporti) concessero l’uso di un capannone industriale come sede dell’esposizione. L’iniziativa fu sostenuta dal Muzeum Sztuki, dal Gruppo Cinematografico Aneks, e riuscì a coinvolgere anche il Comune di Łódź.

Konstrukcja w procesie si è poi svolto tra il 1981 e il 2000 in diverse città del mondo segnate da trasformazioni politiche e culturali: Łódź (1981, 1990, 1993), Monaco (1985), Israele (1994), Melbourne (1998), Bydgoszcz (2000).

La mostra romana si concentra sulla prima edizione del 1981, dove gli artisti riuscirono a costruire una vera e propria comunità collaborando con diversi ambienti locali. Tra i partecipanti vi erano: Carl Andre, Dan Graham, Stanislav Kolibal, Sol LeWitt, Richard Long, François Morellet, Dennis Oppenheim, Józef Robakowski, Ed Ruscha, Ryszard Waśko, Richard Serra, Roman Opałka, Paweł Kwiek.

In mostra saranno presentati il film di Józef Robakowski dedicato a questi eventi e le fotografie di Zygmunt Rytka che ne documentano lo svolgimento.

Ringraziamenti speciali alla direzione e allo staff di Centro d’Arte Galeria El di Elbląg

Informazioni:

Mostra: Operai dell’arte. Industria e arte nella Repubblica Popolare Polacca

Curatori: Jakub Gawkowski e Anna Jagiełło

Organizzazione: Istituto Polacco di Roma, Centro d’Arte Galeria El di Elbląg e Muzeum Sztuki di Łódź in collaborazione con il Museo Archeologico-Storico di Elbląg e la Fondazione In Situ di Sokołowsko.

Grafica e architettura della mostra: Kaja Kusztra. Cosultazione: Emilia Orzechowska, elaborazione foto del Centro d’Arte Galeria El di Elbląg: Mateusz Florczak

Istituto Polacco di Roma, Palazzo Blumenstihl, Roma, via Vittoria Colonna 1

Inaugurazione: lunedì 29 settembre, ore 19.30

Apertura al pubblico: 30 settembre – 21 novembre 2025

Orari: da lunedì al venerdì, ore 10.00 – 17.00 e su appuntamento

tel.: 06 36 000 723

 

In copertina: Tihamer Gyarmathy alla I° Biennale delle forme spaziali di Elblag, 1965, foto courtesy of Centro d’Arte Galeria El

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