Presentazione del libro e prova letta
Via Vittoria Colonna 1, Roma
Quando finirà tutto questo? Trilogia grottesca
di Sławomir Mrożek (Lamantica Edizioni, 2025)
Il macello
dramma di Sławomir Mrożek
In collaborazine con PAV
In occasione della pubblicazione della raccolta dei testi di Sławomir Mrożek Quando finirà tutto questo? Trilogia grottesca (Lamantica Edizioni, 2025), giovedì 11 dicembre 2025 alle ore 18.00 presso l’Istituto Polacco di Roma si svolgerà la serata dedicata al grande maestro della drammaturgia polacca, Sławomir Mrożek, organizzata dall’Istituto Polacco di Roma in collaborazione con PAV che si articola in due momenti: la presentazione del volume con la partecipazione dei curatori Lorenzo Gafforini e Lorenzo Pompeo e del figlio del traduttore, Giulio Pampilione e una prova letta di uno dei testi pubblicati nel volume, Il Macello, a cura della regista polacca Kamila Straszyńska. Il progetto continuerà il prossimo anno con una presentazione, sempre in forma di prova letta e diretto da Kamila Straszyńska, un altro dramma che fa parte del libro, ovvero A piedi (data da stabilire).
Nel lontano 1995, Lucio Gambacorta, nella Nota biografica all’edizione Einaudi del Teatro di Sławomir Mrożek scriveva: «Non si può dire che il Mrożek drammaturgo sia sconosciuto in Italia: nel nostro paese, infatti, quasi tutte le pièces sono state tradotte e messe in scena almeno una volta, da grandi o piccole compagnie». A trent’anni di distanza si potrebbe affermare esattamente il contrario: oggi non si può dire che Mrożek drammaturgo sia conosciuto dalle nostre parti. Da tempo le sue pièces vengono rappresentate sempre più sporadicamente (ed è così anche in Polonia). […] Già solo per questo motivo è utile riproporre oggi questi testi che Giovanni Pampiglione aveva tradotto e proposto nel 1987 in Teatro polacco del ’900 (ovvero Il macello e Giorno d’estate) e, nel 1997, sulla rivista “Sipario” (n. 583 – dove era uscita la sua versione di A piedi).
Ne Il macello Sławomir Mrożek affronta uno dei suoi temi ricorrenti: il conflitto irrisolvibile tra l’arte e la vita. La necessità di speculazione intellettuale attraverso l’espressione artistica sembra impossibile da conciliare con dei bassi stimoli del corpo che vuole vivere e tramandare la vita a tutti costi. Ma è veramente così? Mrożek crea una visione assurda, anti-utopistica in cui arte sublime della musica classica si mescola con delle grida disperate degli animali al macello. Ed è proprio attraverso quel forte contrasto che riesce a raccontare bene non solo il profondo senso di fare arte, ma descrive spietatamente la vera condizione umana. Il testo scritto nel 1970 stupisce con la sua attualità – le visioni crudeli che facevano parte di un immaginario grottesco da mettere in scena in quanto assurdità, sono diventati la parte della nostra realtà quotidiana. Insieme ad un gruppo dei giovani attori italiani, appartenenti alla generazione ormai immersa in un mondo in cui bisogna ridefinire tutto – Kamila Straszyńska, la regista polacca che lavora a Roma, guiderà il pubblico in un viaggio tra le dimensioni visuali e sonore di questo capolavoro della drammaturgia di novecento.
Sławomir Mrożek è nato il 29 giugno 1930 nel villaggio di Borzęcin nel distretto di Brzesko. Drammaturgo, prosatore e vignettista, è uno dei più importanti scrittori polacchi del XX secolo, tanto da essere considerato l’erede di Gombrowicz e Witkiewicz. […] Nel 1957 pubblica L’elefante, raccolta di racconti satirici che diventa un libro emblematico per il “disgelo” polacco, tanto da essere tradotto fin da subito in diverse lingue. Negli anni successivi si dedica al teatro e scrive atti unici come In alto mare, Strip-tease, La polizia e la farsa in due atti Il tacchino, ottenendo un successo internazionale. In dissidio con il regime comunista, nel 1963 lascia la Polonia e si stabilisce in Italia, a Chiavari, dove l’anno successivo pubblica Tango, da molti considerato il suo capolavoro. Nel ’68 si trasferisce a Parigi, dove ottiene la cittadinanza francese a seguito della sua protesta per l’intervento delle forze del Patto di Varsavia in Cecoslovacchia. […] Continua a scrivere per il teatro numerose opere rappresentate in tutto il mondo come Il macello, Emigranti, A piedi e Il ritratto. Nel 1989 si trasferisce in Messico dopo aver sposato una cittadina messicana e nel giugno del 1990 a Varsavia viene organizzato un Festival Internazionale a lui dedicato. Tornerà in Polonia solo nel 1996. […] Trascorre la vecchiaia a Nizza dove muore il 15 agosto del 2013.
Ufficio stampa dedicato all’evento
Maya Amenduni
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Foto in copertina © Bogdan Krężel / Forum