9.04.2022 Eventi, Musica

Mykietyn: Passione secondo San Marco

prima esecuzione italiana


sabato 09 aprile 2022 – ore 17.30

Aula Magna Sapienza Università di Roma
P.le Aldo Moro 5

Info/biglietti: concertiiuc.it
tel.: 06 36 10 051-52
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it


Paweł Mykietyn
Passione secondo San Marco per voci e strumenti (2008)

 

Urszula Kryger – mezzosoprano

Katarzyna Moś – voce

Luca Di Prospero – voce recitante

AUKSO Orchestra da Camera della Città di Tychy

ReadyMade Ensemble

Coro di Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Marek Moś – direttore


Istituzione Universitaria dei Concerti ospita nella 77a stagione 2021 – 2022 la prima esecuzione italiana dell’opera di spicco del compositore polacco Paweł Mykietyn uno dei maggiori compositori polacchi viventi. Il progetto è frutto della collaborazione con l’Istituto Adam Mickiewicz e l’Istituto Polacco di Roma e del sostegno della PWM Edition.


Volevo, che da un lato fossimo testimoni, osservatori di quelli eventi, da un altro che tutto ciò stesse succedendo oggi, ora.
(Paweł Mykietyn della sua Passione secondo San Marco)

Dopo la prima della Passione secondo San Marco durante il Festival Wratislavia Cantans, nel settembre 2008, si è scatenato una acceso dibattito. Si parlava di “un’ora e mezza di una musica scomoda ma necessaria” (Mariusz Herma), dei “microtoni della morte” (Tomasz Cyz), di “un collage di singole frasi, dalle quali emerge il racconto del dolore, paura e sofferenza” del cittadino Cristo (Ewa Szczecińska). Per tutti è stato chiaro che si trattava di un opera fuori dal comune, della musica che tocca profondamente l’ascoltatore di oggi.

Prima di tutto [nella Passione di Mykietyn] non c’è niente di ovvio – tempi, estetiche musicali, parole, tipi di narrazione, tutto si mischia. L’essenziale della passione (intesa come sofferenza e anche come pesach – passaggio) ci arriva come se facesse un giro lungo, ci tiene in sospeso, in tensione, nello stupore, in attesa. Perfino il testo ebraico, raramente interrotto con le recitazioni nella lingua locale, è incomprensibile, estraneo alla tradizione biblica dei cristiani in Europa.

Passione di Mykietyn nonostante racconti la storia delle ultime ore della vita di Cristo descritta da Marco e altri tre evangelisti, nonostante richiami le frasi profetiche dal Libro di Isaia, in realtà non è un opera religiosa.[…]

La rock band con le chitarre elettriche accanto agli strumenti ad arco accordati in microtoni, una tuba “scordata” accanto ai sassofoni, un set di percussioni, un classico mezzosoprano, un coro di ragazzi e una cantante rock, una voce recitante e in più gli interludi “ecologici” fra le parti (il “canto delle cicale” riprodotto dal nastro): ci sorprendono continuamente i cambiamenti di poetiche musicali, brandelli di eventi, contesti, mescolamenti dei tempi. Alla fine arriviamo alla costatazione, che non si tratti (solo?) della passione di Cristo, […] che Cristo sofferente e la Sua passione sono solo un pretesto per raccontare la sorte umana, non del Dio – Salvatore ma dell’uomo in terra.

(Ewa Szczecińska,“Cittadino Cristo”)


il progetto è stato realizzato da:

Istituzione Universitaria dei Concerti

Istituto Adam Mickiewicz

Istituto Polacco di Roma

con il sostegno di:

PWM Edition – editore delle composizioni di Paweł Mykietyn


Paweł Mykietyn (n. 1971) compositore “nuova stella della musica polacca” (Andrzej Chłopecki), “personaggio-simbolo. Il più talentuoso e il migliore compositore della sua generazione” (Jan Topolski) e modello esemplare di artista postmoderno.

Ha studiato composizione con Włodzimierz Kotoński all’Accademia di Musica “Fryderyk Chopin” di Varsavia.

A 22 anni ha debuttato al festival Autunno di Varsavia. Nel 1995 la sua composizione “3 per 13”, commissionata dalla Radio polacca ha vinto il 1° premio nella categoria under 30 alla Tribuna Internazionale di Compositori dell’UNESCO a Parigi e nel 1996 con “Epiphora” per pianoforte e nastro il compositore si è aggiudicato il 1° premio alla Tribuna Internazionale della Musica Elettroacustica IREM (Amsterdam). Da allora Mykietyn è una presenza costante sulle scene polacche ed internazionali.

È autore di due opere (La montagna incantata, 2015, e Herr Thaddäus, 2017), composizioni sinfoniche, da camera, vocali ed elettroniche. Ha composto le musiche per la maggior parte (28) degli spettacoli teatrali di Krzysztof Warlikowski e ha collaborato con Adam Hanuszkiewicz, Grzegorz Jarzyna, Wajdi Mouawad. Ha scritto le colonne sonore per film di Andrzej Wajda, Jerzy Skolimowski, Małgorzata Szumowska e Šarūnas Bartas.

Mykietyn è compositore contemporaneo nel più profondo significato del termine. La sua musica riflette la frenesia nevrotica e l’emotività dei nostri tempi. Irruente, a volte aggressiva ha sempre una struttura chiara. Con virtuosismo e ironia il compositore gioca con varie convenzioni stilistiche del passato, con forme tradizionali, allude al sistema tonale. Per arrivare, poi, in una continua ricerca, alla microtonalità, accordature alternative, scordature.

Si esprime sia nelle grandi forme orchestrali (Passione secondo San Marco, Sinfonia n. 2) che nelle forme raccolte in cui la sua musica sa essere intima, delicata, lirica. Sempre capace di suscitare emozioni, a volte di rapire gli ascoltatori. Foto © Jacek Poremba.


Urszula Kryger, mezzosoprano, ha compiuto gli studi pianistici e vocali presso l’Accademia di Musica di Łódź dove attualmente insegna. Con i successi nei concorsi internazionali (Brahms Competition di Amburgo 1994, Concorso di Musica ARD a Monaco di Baviera 1994) ha attirato l’attenzione della critica e del pubblico internazionale che ha potuto apprezzare le sue interpretazioni negli oratori diretti dai maestri quali J. Krenz, J. Semkow, R. Frühbeck de Burgos, C. Davis, A. Jordan.

Nel 1995 si è esibita a La Scala con il recital dei canti di Chopin e l’anno successivo ha debuttato a Semper Oper di Dresda come Angelina nella Cenerentola di Rossini.

Urszula Kryger dedica una particolare attenzione alla musica da camera: ha registrato i canti di Chopin, Poulenc, Szymanowski, Loewe, Lutosławski – per citarne solo alcuni – per le emittenti radiofoniche e per le etichette discografiche quali Decca, Hyperion, CPO, DUX, Naxos e Channel Classics.  Le sue interpretazioni di lieder nelle quali unisce la perfezione alla straordinaria naturalezza, sono apprezzate anche dai musicisti con cui lavora, i pianisti H. Höll, Ch. Spencer, M. Tan e P. Rogé, il clarinettista P. Meyer, il Tokyo String Quartet e il Petersen Quartet. Le sue registrazioni hanno vinto il Premio dell’Industria Fonografica Polacca “Fryderyk” nel 2001, 2002 e 2012. Foto © Bartek Barczyk.


Kasia Moś, cantante pop, solista, compositrice, autrice dei testi, si è diplomata in canto jazz e contemporaneo all’Accademia di Musica “Karol Szymanowski” di Katowice.

Ha preso parte nelle prime realizzazioni e nella registrazione della Passione secondo Marco di Paweł Mykietyn, e nel 2012 ha cantato la parte di Kordelia nel suo musical “Re Lear” presentato in prima mondiale al Festival Sacrum Profanum a Cracovia.

Ha realizzato il vocalizzo nella musica di W. Kilar per il film “Corpo estraneo” di Zanussi (2014).

Nel 2017 ha rappresentato la Polonia al 62° Concorso Eurovisione della Canzone.

Il suo cd di debutto – “Inspiration” è uscito nel 2015 (Fonografica). Successivamente ha registrato come cantante ospite alcuni brani dell’album “Retro” di J. Maksymiuk e J. Olejniczak (Agora, 2018). Nel 2021 è stato pubblicato l’album “Moniuszko 200” che Kasia Moś ha registrato con l’orchestra AUKSO (ed. Polskie Radio).

La cantante partecipa a varie trasmissioni televisive e si dedica alla promozione dei diritti degli animali e alla tutela dell’ambiente. Foto © Karolina Harz.


Marek Moś, direttore d’orchestra, violinista e cameralista.

Nel 1998 ha fondato l’AUKSO – Orchestra da Camera della Città di Tychy di cui è tuttora direttore artistico. Sotto la sua guida la compagine ha raggiunto un livello artistico molto alto ed è annoverata fra le migliori orchestre da camera in Europa.

Il musicista, originario della regione di Slesia, si è formato all’Accademia di Musica “Karol Szymanowski” di Katowice, dove attualmente insegna.

È stato fondatore (1978) e per molti anni primarius del Silesian Quartet, l’ensemble diventato in pochi anni un’eccellenza europea. Con il quartetto Moś si è esibito nei prestigiosi festival e sui più rinomati palchi nel mondo – quali Konzerthaus di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Schauspielhaus di Berlino, Merkin Hall di New York e Jordan Hall di Boston – e ha eseguito in prima mondiale oltre 30 brani di compositori polacchi e internazionali, in gran parte dedicati dagli autori a questo ensemble. Ha inoltre effettuato numerose registrazioni per la radio, per la TV polacca e per diverse etichette discografiche (CD Accord, Olympia, Patridge, Thesis, Wergo, Nonesuch), vincendo due volte il prestigioso Premio dell’Industria Fonografica Polacca “Fryderyk” (1995 e 1997). Foto © Krzysztof Lisiak.


AUKSO / foto © Marta Rybicka

AUKSO. Orchestra da Camera della Città di Tychy

Nata per iniziativa do Marek Moś e dei suoi studenti dell’Accademia di Musica di Katowice è diventata in poco tempo una delle migliori orchestre da camera in Europa.

Il nome AUKSO, dal greco “crescita”, indica l’aspirazione dei musicisti a creare insieme l’arte di più elevata qualità: cercare la perfezione, essere costanti, accettare le sfide, essere aperti. In questa visione si iscrivono i progetti educativi dell’AUKSO come AUKSO Summer Philharmonic organizzata a Wigry (regione Podlasie) dal 2000.

Il repertorio dell’orchestra abbraccia i classici e la musica contemporanea, con la particolare attenzione a quella polacca. È infatti molto apprezzata per le interpretazioni di compositori quali G. Bacewicz, H.M. Górecki, W. Lutosławski, W. Kilar e Z. Preisner, con le musiche dei quali ha registrato molteplici cd.

All’AUKSO interessano molto le zone di confine – accostare la classica al jazz, al rock, alla musica alternativa per cercare i denominatori comuni o – al contrario – giocare con gli opposti, far scontrare linguaggi musicali diversi. Ciò ha portato alle collaborazioni con T. Stańko, L. Możdżer e al progetto realizzato con Aphex Twin e Jonny Greenwood in cui quest’ultimo risponde con la sua musica ai brani d’avanguardia di Penderecki, registrato per la Nonesuch (“Krzysztof Penderecki/Jonny Greenwood”, 2012).

È lunghissimo l’elenco degli artisti con i quali l’orchestra ha collaborato esibendosi in Europa, in Asia e in America Latina (J. Maksymiuk, M. Minkowski, P. Anderszewski, K. Danczowska, The Hilliard Ensemble e tanti altri).


Andrea Mantegna – Crocifissione, dalla predella della Pala di San Zeno, Louvre

Paweł Mykietyn racconta sé stesso (con sottotitoli in inglese)
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