7.11.2023 - 30.11.2023 Arte, Notizia

Foul Air

Bocca impastata e grande arsura, fuoco che imperversa nel corpo, sguardo cupo e mutevole: sono solo alcuni di una lunga lista di sintomi tipici per il contatto con l’aria miasmatica descritti nel volume Instructia albo nauka, jak się sprawować czasu moru

Aleksandra Liput

a cura di Dobrosława Nowak


7-30 novembre 2023

OXILIA Gallery

Via Nino Oxilia 9 Milano
martedì – sabato 14:00 – 19:00


Foul Air

Bocca impastata e grande arsura, fuoco che imperversa nel corpo, sguardo cupo e mutevole: sono solo alcuni di una lunga lista di sintomi tipici per il contatto con l’aria miasmatica descritti nel volume Instructia albo nauka, jak się sprawować czasu moru (Instructia, ovvero lezioni di comportamento ai tempi della pestilenza) del 1613. Nella dottrina miasmatica diffusa dal Medioevo sino all’Ottocento, l’aria miasmatica fu indicata come causa diretta delle epidemie di peste, colera o vaiolo che decimavano le popolazioni di allora. Conosciuta anche semplicemente come miasmi, l’aria miasmatica è un insieme di esalazioni putride provenienti dall’interno della terra e la loro comparizione annunciava pestilenza o la morte stessa.

 

Il timore delle pestilenze invisibili, impossibili da prevedere e da sconfiggere alimentava senza dubbi l’immaginazione. Come si è osservato di recente, nonostante la conoscenza nel campo medico ci dia l’opportunità di vincere o perlomeno di spiegarci la maggior parte delle malattie contagiose, quando esse ci colgono di sorpresa, torniamo velocemente alle nostre vecchie abitudini. L’esperienza della pandemia ha dimostrato che i meccanismi psicologici come la ricerca del colpevole che nel passato veniva identificato con un capro espiatorio individuato nella società, o con un vampiro, un morto, una strega, restano sempre vivi. Questo viene confermato da varie teorie di complotto emerse negli ultimi anni. Il fenomeno è perfettamente illustrato p. es. dalle statistiche riguardanti i crimini di sfondo antisemita in Germania, dei quali 2275 (numero più alto nell’ultimo ventennio) sono stati perpetrati nell’anno 2020.    

 

Anche le antiche credenze, all’apparenza non più attuali da centinaia di anni, sono spontaneamente rinate, accompagnate da un forte senso di angoscia, dando spazio a varie pratiche di magia. Nei primi mesi della pandemia è aumentato in modo incisivo il successo dell’astrologia e dell’occultismo online. A marzo e aprile il numero di riscontri riguardanti i fantasmi è aumentato dell’83% rispetto al gennaio e febbraio 2020. Tempo fa uno dei metodi magici collegati alla tradizione cristiana per proteggersi dall’aria miasmatica fu quello di segnare intorno ad un paese un solco arando la terra con un tiro di buoi gemelli condotto da due uomini gemelli. Oggi di nuovo, davanti ad un pericolo inaspettato che ha un raggio d’azione senza precedenti, lo scopo di tutti diventa quello di recuperare il senso di controllo che a volte prende forme sorprendenti. A quelli che non riescono a strappare alla realtà un minimo di senso di gestione rimane solo la negazione.

 

Nella lotta contro queste forze oscure i popoli europei occidentali si servono dell’acqua, del fuoco, del rumore, accerchiano o confinano arando uno spazio, o volgono soltanto le spalle in silenzio – scriveva Henryk Biegeleisen nel volume Lecznictwo Ludu Polskiego (Modalità di cura nel popolo polacco, 1929). Davanti al timore, alla frustrazione e alla poca conoscenza tutto va bene, basta che porti sollievo. Dell’importanza dell’aspetto psicologico nel Seicento scriveva in maniera sorprendentemente moderna Petrycy di Pilzno: “Al cospetto del veleno nell’aria non c’è di peggio che temere la pestilenza. Perché pensare a quello di cui abbiamo paura ci porta alla pestilenza stessa, come si suol dire, ed è così che succede. Imaginatio facit casum”. 

 

“L’aria miasmatica” (foul air), un tempo così imprescindibile per l’immaginario collettivo, oggi solo di valore simbolico, è diventata il punto di partenza ed anche il titolo per la mostra dell’artista visiva, Aleksandra Liput. Le mascelle con doppie file di denti, il cuore doppio che indica la presenza del vampiro, i serpenti che strisciano intorno ai cumuli di terra. Con essi l’artista riempie lo spazio della galleria Oxilia, dando vita ad un ambiente pieno di archetipi. Le foglie e i rametti di ruta che dovevano proteggere dalle streghe e dalla magia acquisiscono la forma di amuleti postapocalittici. Le loro dimensioni sproporzionate e l’acciaio di cui sono fatti amplificano il senso di irrealtà. La galleria durante l’esposizione è immersa nel color rosso, pregno di significati. Il rossore in viso era segno di un contatto col vampiro. Il bagliore rosso nei cieli annunciava pestilenza ed era sempre di malaugurio. La dottrina miasmatica è stata abolita a favore della teoria di contagiosità solo nella seconda metà dell’Ottocento grazie alle scoperte di L. Pasteur, J. Lister, R. Koch e J. Snow. Sorprendentemente, è proprio Pasteur a dare il nome alla stazione della metropolitana di Milano più vicina alla galleria Oxilia.   

 

Aleksandra Liput nella sua produzione artistica tratta tematiche legate alla paura, ai meccanismi di traumi ereditari, ed anche alla spiritualità sensu lato ed al pensiero magico. I suoi lavori si riferiscono al mondo utopistico di sogni e di desideri che riportano alla mente gli oggetti creati dalle antiche tribù, associati alle pratiche magiche e religiose. Nell’esposizione “Foul Air” l’artista ha radunato tutti questi elementi, creando uno spazio in cui possiamo immergerci affrontando i nostri timori e dall’altro canto capire quanto sia forte l’impulso di creare una storia coerente che possa spiegare il mondo circostante. 

 

1) Sebastian Petrycy di Pilzno, Instructia albo nauka, jak się sprawować czasu moru, W Krakowie, w drukarni Mikołaja Loba, 1613

2) https://wiadomosci.dziennik.pl/swiat/artykuly/8096619,zydzi-koziol-ofiarny-pandemia-koronawirusa-antysemityzm-niemcy-rekord-20-lat.html [consultato: 16.02.2021]

3) https://www.brandwatch.com/blog/react-covid-19-occult/ [consultato: 07.05.2023]

4) Weronika Elertowska, Morowe powietrze, testo per l’esposizione al Centrum Rzeźby Polskiej (Centro di Scultura Polacca) di Oronsk, 2022

5) Henryk Biegeleisen, Lecznictwo ludu polskiego, Polska Akademia Umiejętności, Kraków 1929

6) Łukasz Kozak, Upiór. Historia naturalna, Fundacja Evviva l’arte, 2020


Dobrosława Nowak (Poznan, 1987) – autrice di testi, curatrice di mostre, fondatrice del progetto online The Italian Art Guide, che promuove l’arte contemporanea in Italia. Ha conseguito la laurea magistrale in Psicologia all’Università Adam Mickiewicz di Poznan, la laurea triennale in Fotografia all’Università dell’Arte di Poznan, e ha partecipato al corso Ultime Tendenze dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Brera a Milano. 

 

Aleksandra Liput (1989) – artista visiva che opera soprattutto nel campo della ceramica e dei tessuti, creando installazioni. Nella sua produzione l’artista tratta problematiche legate alla spiritualità e agli oggetti magici. Cerca ispirazione nelle credenze e nei racconti antichi. Si interessa alle concezioni legate a mitologia e utopia. Lavora al Dipartimento di Pittura della Accademia delle Belle Arti di Varsavia. Nel 2023 ha conseguito il dottorato di ricerca intitolato Oggi fuori della finestra gli alberi sembravano degli esseri vivi sulla luna, presentato alla galleria Labirynt di Lublino, il quale riprende le tematiche di retrotopia e di fabbisogno spirituale dell’uomo contemporaneo.

 

L’Istituto Adam Mickiewicz è un ente nazionale di cultura il cui scopo è suscitare interesse continuo per la cultura polacca nel mondo. L’Istituto collabora con i partner esteri ed è promotore di un dialogo culturale internazionale conforme ai fini ed alla funzione della politica estera della Polonia. L’Istituto Adam Mickiewicz ha realizzato numerosi progetti in oltre 70 Paesi dei 6 continenti. È finanziato dal Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia.      

 

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