16.06.2023 - 23.06.2023 Arte, Cinema, Eventi, Fotografia, Letteratura, Musica, Storia, Teatro

CORSO POLONIA 20*23

20° festival della cultura polacca a Roma

16 – 23 giugno 2023


Il festival Corso Polonia, l’ormai consueto incontro nella capitale con la cultura polacca, appuntamento fisso nel calendario delle attività dell’Istituto Polacco di Roma, si avvicina a grandi passi, generando in tutti noi uno stato di impaziente attesa.

È per me il mio primo anno al festival in veste di direttrice dell’Istituto, e la curiosità si intreccia dunque inevitabilmente al timore. Il timore di scegliere, fra i numerosi elementi che compongono, nella sua straordinaria e variegata ricchezza, la cultura polacca, quelli che meglio descrivano i nostri caratteri e la nostra diversità.

E proprio la “diversità” sarà il concetto chiave di questa ventesima edizione del Corso Polonia. Il suo programma, come ogni anno, spazierà dalla musica alla letteratura, dal cinema all’arte e al teatro. Ma in effetti nel corso di questa edizione cercheremo di entrare nel policromo tessuto culturale delle nostre terre. 

continua…


PROGRAMMA:

VENERDÌ 16 GIUGNO 2023 – ORE 21.30

Accademia Filarmonica Romana – Giardini
Via Flaminia 118, Roma
info/biglietti: filarmonicaromana.org

CONCERTO

DAGADANA

Daga Gregorowicz – voce, elettronica
Dana Vynnytska – voce, tastiere
Mikołaj Pospieszalski – contrabbasso, violino, sintetizzatori, voce
Bartosz Mikołaj Nazaruk – batteria, voce


MARTEDÌ 20 GIUGNO – ORE 21.00

Teatro Belli
Piazza di Sant’Apollonia, 11
ingresso libero fino a esaurimento posti

SPETTACOLO TEATRALE

NELLA TESTA DI W

di Mangrova Teatro
Spettacolo liberamente tratto da Il pazzo e la monaca di S.I. Witkiewicz.
Regia e elaborazione drammaturgica di Davide Capostagno

Con Beata Dudek e Davide Capostagno.


MERCOLEDÌ 21 GIUGNO – ORE 18.30

Istituto Polacco di Roma
Via Vittoria Colonna 1, Roma
ingresso libero fino a esaurimento posti

LETTERATURA

GOMBROWICZ. LA FORMA DELLA LIBERTÀ

Incontro con Francesco Cataluccio, curatore delle edizioni italiane delle opere di Gombrowicz pubblicate dal Saggiatore  


GIOVEDÌ 22 GIUGNO – ORARIO 20.30

Nuovo Cinema Aquila
Via l’Aquila 66/74, Roma
ingresso libero fino a esaurimento posti

CINEMA

L’ALFABETO DELL’AMORE

ABC miłości | The Alphabet of Love 
di Michał Waszyński
(PL. 1935, v.o. con sott. it. 79’)

presenta il film Michał Pieńkowski (FINA)


VENERDÌ 23 GIUGNO – ORE 19.00

Istituto Polacco di Roma
Via Vittoria Colonna 1, Roma
ingresso libero fino a esaurimento posti

MUSICA | LETTERATURA | FOTOGRAFIA

LEMKI. RITORNI

  • Presentazione dell’antologia di poesia lemka
    Ritorni / Powroty / Bepmaʜя
    con Olena Duć-Fajfer Silvia Bruni.
  • Concerto di
    Daria Kuziak – voce, violino, elettronica
    Olga Starzyńska – voce, chitarra
  • Mostra fotografica
    Lemki. Ritorni senza partenze
    di Simona Ottolenghi Roberto Gabriele

(…) Corso Polonia si aprirà come da tradizione con un concerto: all’Accademia Filarmonica Romana incontreremo i Dagadana, la band che da oltre 15 anni unisce armonicamente elementi della cultura polacca e ucraina attraverso la musica jazz, elettronica o world music e attingendo alle opere più antiche conservate nelle terre slave e che formano le nostre radici. Gli arrangiamenti folk-jazz-elettronici, con canti nelle lingue native, non rappresentano soltanto un’importante “voce” delle relazioni polacco-ucraine, ma colpiscono sempre, per la loro autenticità, originalità e il carattere folcloristico, in ogni parte del mondo in cui vengono eseguiti. Ci auspichiamo che anche il pubblico italiano venga conquistato dai Dagadana.

Nel nuovo disco della band si trovano canti tradizionali provenienti da varie parti della Polonia, dalla regione dei Kurpi alla regione della Grande Polonia, ma anche canzoni popolari ucraine e del popolo dei Lemki, una popolazione che pare essersi stanziata sul territorio della Polonia odierna probabilmente intorno al XIII-XIV sec., caratterizzata da una propria cultura e lingua, nonché da una ricca arte popolare. E proprio sulla cultura del gruppo etnico slavo-orientale dei Lemki vogliamo pure soffermarci durante il festival. A loro dedicheremo la serata di chiusura dell’edizione di quest’anno, presso la sede dell’Istituto Polacco in Palazzo Blumenstihl, in un incontro che unirà poesia, musica e fotografia. Presenteremo dunque un’antologia di poesia lemka, per la prima volta tradotta in italiano, pubblicata con testo originale a fronte dalla casa editrice Austeria, e scopriremo attraverso di essa la voce lirica e l’universo culturale di questo popolo. Ospiteremo Olena Duć-Fajfer, studiosa, scrittrice e divulgatrice della letteratura lemka, e Silvia Bruni, traduttrice delle poesie in italiano e curatrice del volume. Nel corso della serata si esibirà Daria Kuziak, compositrice, violinista, vocalista, appassionata della cultura lemka, che presenterà le sue musiche ispirate al folclore, alla poesia e alla storia dei Lemki. Nelle sale espositive dell’Istituto verrà presentata la mostra Lemki: Ritorni senza partenze, nata da un viaggio di due fotografi, Simona Ottolenghi e Roberto Gabriele, tra i monti Carpazi, in quelle terre incuneate nei confini tra Polonia, Ucraina e Slovacchia: un lavoro realizzato nel 2017 che porta l’osservatore alla scoperta della cultura di questa minoranza etnica pressochè sconosciuta in Italia, un popolo vessato e conteso, che con fierezza in queste immagini si dichiara ancora vivo e attivo.

Non è un caso che parlando di diversità torniamo quest’anno a due grandi personaggi che si distinguono per la loro originalità e il loro approccio alla letteratura e alla cultura in genere: Stanisław Ignacy Witkiewicz (Witkacy), un visionario che supera la sua epoca, nonchè uno degli autori polacchi più frequentemente tradotti, e Witold Gombrowicz, scrittore eccezionale nella storia della letteratura polacca non solo per la sua filosofia, ma anche per la forza del linguaggio e dei suoi testi.

Esattamente a 100 anni dalla composizione del dramma di Witkiewicz Il pazzo e la monaca, sul palcoscenico del Teatro Belli di Roma verrà presentato lo spettacolo Nella testa di W, liberamente tratto dall’originale witkiewiczano e integrato dai testi e dalle musiche originali del regista Davide Capostagno. In scena con lui vedremo esibirsi Beata Dudek, del Teatro Mongrova. Nella versione presentata dalla compagnia italo-polacca Mangrova Teatro sono tralasciate le implicazioni più articolate della visione filosofica di Witkiewicz e viene posto l’accento sull’ironia e l’autoironia nei confronti dei narcisismi, vezzi e fissazioni tipici del mondo del teatro in particolare e della creatività in generale. Lo spettacolo attinge a diversi registri, dal drammatico alla parodia, a un variegato paesaggio di toni ironici e grotteschi, servendosi di curiose proiezioni video – una rielaborazione originale del testo di Witkiewicz, diversa dalle messe in scena del dramma cui siamo abituati in Polonia.

Di Gombrowicz, autore di capolavori come Ferdydurke o Pornografia, considerato colui che più di tutti ha descritto la giocosità e la teatralità delle relazioni interpersonali, incuriosendo e intrigando i lettori, ci parlerà presso la sede dell’Istituto l’eccellente conoscitore delle sue opere, lo scrittore e saggista Francesco Cataluccio, che ha curato per la casa editrice il Saggiatore la nuova collana di recenti riedizioni e ritraduzioni delle opere di Witold Gombrowicz in Italia.

Un tocco leggero al festival sarà dato dalla divertente commedia romantica del 1935 L’alfabeto dell’amore di Michał Waszyński, il regista più prolifico della Polonia degli anni tra le due guerre, che verrà presentato (dall’esperto Michał Piękowski) e proiettato per la prima volta in Italia al Nuovo Cinema Aquila (nella versione restaurata dalla Filmoteka Narodowa Instytut Audiowizualny). Michał Waszyński, nato Mosze Waks all’inizio del secolo scorso in una cittadina di ebrei, a Kovel’ (che oggi si trova in Ucraina), ci porterà con la sua commedia nel vivace mondo della cinematografia polacca degli anni Trenta.

Ringraziando tutti i miei cari collaboratori per le proficue discussioni, suggerimenti e idee sul Corso Polonia e, esprimendo la gratitudine ai miei predecessori per il loro prezioso contributo e le diverse visioni del festival nel corso degli ultimi vent’anni, invito il nostro pubblico a lasciarsi travolgere ancora una volta dalla cultura polacca e a trascorrere con noi stimolanti e piacevoli serate, immersi in una calda estate romana.

Adrianna Siennicka
Direttrice dell’Istituto Polacco di Roma

 

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